Insieme ad Arsenal Cusinati, Stella Azzurra S.Anna e S.Pietro Rosà, il settore giovanile del club giallonero supera i 350 tesserati e fa registrare numeri da record.
Abbiamo intervistato i vari allenatori delle squadre che ruotano attorno “all’universo Rosà”.
Alessandro Maso – Giovanissimi 2005 Stella Azzurra Sant’Anna
Mister, ci puoi fare un bilancio di questa prima parte di stagione? Noi siamo partiti con un gruppo selezionato, con la speranza di riuscire ad entrare in graduatoria per fare i Regionali fascia B, volgarmente detti “sperimentali”. Non c’è stata questa possibilità e quindi abbiamo dirottato su un campionato locale, a nome Sant’Anna, con il fine di far vivere un’esperienza ai ragazzi, tutti classe 2005. Il campionato è misto 2004/2005, quindi capita che ci troviamo ad affrontare squadre composte prevalentemente da 2004, più grandi di noi, che magari ci mettono un pochino in difficoltà sotto il profilo fisico, ma questo è quello che vogliamo dal punto di vista della crescita dei ragazzi. Abbiamo avuto un inizio un po’ titubante a livello di risultati e di prestazioni, poi siamo piano piano cresciuti, abbiamo portato in campo prestazioni positive e i risultati sono arrivati di conseguenza. Questo rappresenta una possibilità, guardando alla classifica in questo girone di ritorno, di tentare di prendersi qualche bella soddisfazione finale. Viviamo alla giornata, ogni domenica cerchiamo di portare in campo le condizioni giuste per portare a casa la vittoria, poi è l’avversario a dimostrare di essere più forte o meno.
Ci presenti la tua squadra con pregi, difetti e caratteristiche? La squadra è formata da 20 giocatori, di cui 12 che già facevano parte della società, mentre 8 arrivati nuovi la scorsa estate. È una squadra tecnica, a cui piace giocare a calcio, che deve crescere ancora sotto tutti gli aspetti, non solo quello tecnico o tattico, ma anche di atteggiamento. È il primo anno di Giovanissimi, fino allo scorso anno erano Esordienti: è l’anno dello stacco dal calcio dei “piccoli” a quello dei “grandi”, per così dire, anche per un discorso di sviluppo fisico. Se dovessi fare l’elenco dei pregi della mia squadra, partirei dalla tecnica, ma è anche una gruppo che ama divertirsi, che non manca mai agli allenamenti e che si impegna molto. Difetti non saprei elencarne, più che altro perché ci sono delle piccole lacune, ma è normale che sia così, perché stiamo facendo un percorso e stiamo lavorando proprio per colmarle. A volte mi lamento con loro perché facciamo un po’ fatica a concludere, questo sì, quindi forse vorrei un po’ più concretezza. Il bilancio è sicuramente positivo, ma il girone di ritorno non è partito benissimo, spero le batoste servano a svegliarci e a fare bene da adesso alla fine.
Giuseppe Tottene – Esordienti 2006 Arsenal Cusinati
Mister, ci puoi fare un bilancio di questa prima parte di stagione? Sono molto soddisfatto del lavoro fatto fin qui. Come Esordienti non facciamo classifica: facciamo campionato, ma non ci sono posizionamenti, solo vittoria a tempo, poi in Federazione selezionano i vari partecipanti al torneo primaverile. La soddisfazione arriva, quindi, più che dai risultati, dalla crescita. A me non interessa solo la crescita a livello di formazione tecnica, ma anche la crescita personale di ogni singolo ragazzo. Mi piace essere mister, ma con i ragazzi di quest’età mi sento quasi più un educatore che un allenatore. Io cerco di insegnare ai ragazzi il gioco del calcio, ma non solo: cerco di trasmettere loro l’importanza del sacrificio, dell’impegno, della scuola. Per quanto riguarda questo ultimo punto, per esempio, sono molto chiaro anche con i genitori: voglio vedere le pagelle dei ragazzi e se qualcuno va male a scuola, raccomando a mamme e papà di non fargli saltare l’allenamento come punizione, ma di mandarlo e poi ci penso io a fargli capire, magari attraverso qualche esercizio in più, che importante avere bei voti ed impegnarsi. Dal punto di vista della crescita, quindi, sono contento dei ragazzi e mi sembra che loro ed i genitori siano contenti di noi, della nostra società. Questo è molto importante.
Ci presenti la tua squadra con pregi, difetti e caratteristiche? Siamo in totale 17 ragazzi, compresi i portieri. Ci alleniamo 3 a volte a settimana. Parto dai difetti: il difetto principale è legato all’età, ovvero che se non dai loro qualche limite a quest’età sono scatenati. Hanno 13 anni, sono vivaci: noi li lasciamo divertire, ma bisogna mettere dei paletti. Il calcio è un divertimento, ma va a pari passo con l’impegno, altrimenti tanto vale andare a giocare al campetto dell’oratorio. Per me c’è una scia di calcio, affiancata da una scia di educazione. Chi non si impegna manca di rispetto anche ai propri compagni. Lo spogliatoio per me è un esempio importante: i ragazzi si divertono, fanno un po’ di casino, ma pretendo massimo rispetto delle strutture e se esagerano io intervengo. Se devo parlare dei pregi, direi che è sicuramente un bel gruppo, tra i ragazzi c’è una bella armonia, mai un litigio, una parola fuori luogo. Il rispetto per me è massimo.
Massimo De Cecchi – Allievi Misti Stella Azzurra Sant’Anna
Mister, ci puoi fare un bilancio di questa prima parte di stagione? Limitarmi a parlare di questa metà stagione è un po’ riduttivo, anche perché ho preso in mano la squadra l’anno scorso. Il progetto è di portare avanti il biennio, primo anno Allievi e secondo anno Allievi, quindi stiamo seguendo un percorso iniziato l’anno scorso. Abbiamo avuto un po’ più di difficoltà dal punto di vista fisico, perché eravamo per il primo anno nella categoria, ma nonostante questo abbiamo fatto un ottimo percorso di crescita. I ragazzi si sono sempre impegnati, vengono sempre agli allenamenti e sono davvero migliorati. Quest’anno che il gap fisico si è pareggiato o addirittura invertito, visto che la rosa è formata per la stragrande maggioranza da ultima anno Allievi, di conseguenza vengono fuori quelle qualità tecniche. Ho la fortuna di avere ragazzi che hanno coltivato le qualità, anche grazie alla gestione che mi ha preceduto, raggiungendo qualche bella soddisfazione.
Ci presenti la tua squadra con pregi, difetti e caratteristiche? È un gruppo formato da una ventina di ragazzi, con tanta passione. Questo è dimostrato anche dal fatto che non perdono mai un allenamento: è successo raramente mi trovassi con poche persone presenti. E questo non solo quest’anno che in termini di risultati ci si sta togliendo qualche soddisfazione, ma anche l’anno scorso, quando le cose non andavano così bene. Vengono a calcio volentieri e si impegnano: questi sono alcuni tra i pregi dei miei ragazzi. Si mettono in discussione, hanno sempre voglia di apprendere cose nuove e non sono frasi fatte, ma è la realtà. Se devo trovare un difetto, anche se più che altro si tratta di un aspetto legato all’età, è che ogni tanto sottovalutano qualche partita. Anche quest’anno è capitato che abbiamo buttato via qualche punto, che speriamo di recuperare durante il girone di ritorno: bisogna imparare ad affrontare ogni gara con la stessa cattiveria, altrimenti si rischia di vanificare il lavoro di due anni calcistici in due o tre partite. Ci vuole più determinazione, a prescindere dal nome dell’avversario. Questo sarebbe un ulteriore passo avanti nella crescita di questi ragazzi.
Maurizio Trento – Giovanissimi Misti San Pietro Rosà
Mister, ci puoi fare un bilancio di questa prima parte di stagione? Il bilancio diciamo che è sufficiente. La rosa è “limitata”, nel senso che è composta da ragazzi che non hanno mai giocato a calcio e quindi è difficile avere dei risultati, ma non mancano le cose più importanti: i ragazzi sono sempre presenti e si impegnano moltissimo.
Ci presenti la tua squadra con pregi, difetti e caratteristiche? Se dovessi presentare la mia squadra, direi che sono dei ragazzi che hanno delle difficoltà a livello tecnico e che sono penalizzati anche in termini di numeri, perché siamo pochi. Questo fa sì che siano sempre i soliti a giocare e di conseguenza che manchi il fattore competizione. Per quanto riguarda i pregi, invece, sottolineo che sono ragazzi educatissimi, un aspetto molto importante specialmente al giorno d’oggi. È da molto tempo che sono nel mondo del calcio e ho visto molti giocatori irrispettosi ed offensivi. I miei ragazzi sono rispettosi, non ho mai sentito da parte loro una parola fuori posto nei confronti di un avversario o di un compagno. Tra di loro, poi, non c’è rivalità: è un gruppo davvero molto affiatato. Sono molto soddisfatto, anche dal punto di vista dell’impegno.
Severino Baggio – Esordienti Misti Arsenal Cusinati
Mister, ci puoi fare un bilancio di questa prima parte di stagione? Considerando che è una squadra di attività di base la mia, non posso parlare in termini di risultati, ma cerco comunque di fare il punto su quanto fatto finora. È una squadra di Esordienti non selezionata, quindi mista, ma in tutti i sensi. Diciamo che all’inizio c’erano tanti punti di domanda: erano ragazzi che non avevano mai giocato insieme, era una novità anche per i genitori e quindi c’erano un po’ di perplessità iniziali, che ben presto però si sono trasformate in conferme positive. I giocatori si sono amalgamati, hanno fatto gruppo e sono andati oltre le aspettative, facendo progressi a vista d’occhio. Tralasciando i limiti tecnici che ci possono essere, hanno fatto belle partite, anche divertenti da vedere, dando soddisfazione anche a me personalmente, dimostrandomi anche in allenamento che hanno voglia di crescere e voglia di apprendere. Il sabato sul campo, durante le partite, si vede che niente è lasciato al caso. Ad oggi, quindi, solo positività. A me interessa soprattutto la disciplina, infatti mi faccio portare le pagelle dei ragazzi: sanno che se vanno male a scuola, li faccio giocare meno e quindi sono stimolati a fare bene.
Ci presenti la tua squadra con pregi, difetti e caratteristiche? Per presentare la mia squadra posso dire che è un gruppo che non molla mai un centimetro, né in campo, né fuori. Sono affiatati, si organizzano anche al di fuori del campo per incontrarsi e passare del tempo assieme, per esempio per andare a vedere un film al cinema. C’è molto entusiasmo e molto senso di appartenenza. Se dovessi pensare ad un difetto, che è sicuramente legato all’età, mi viene da dire che forse dovrebbero contare fino a 10 prima di dire o fare alcune cose. È un difetto da un lato, ma dall’altro è un pregio, perché fanno quello che si sentono di fare, sono spontanei ed istintivi. Può diventare un difetto alla lunga, ma nell’immediatezza è un pregio.