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ROBERTO LOVATO È GIALLONERO!

Nuovi giocatori del Calcio Rosà 1948

La società sportiva Calcio Rosà 1948 ufficializza l’arrivo in squadra di ROBERTO LOVATO.

Conosciamo meglio il nuovo arrivato che vestirà la maglia giallonera nella prossima stagione: BENVENUTO ROBERTO!

Ciao Roberto, cosa ti aspetti da questa esperienza col Rosà e per quale motivo hai deciso di venire qui?
Il mio arrivo a Rosà è stato fortemente voluto da mister Fabbian, con cui ho già lavorato quando ero alla Godigese. Non posso che parlare bene di lui, così come del direttore sportivo Bizzotto, che ho incontrato e mi ha fatto una buonissima impressione. Mi piace molto il metodo di allenamento del mister, il fatto che ti faccia divertire ed usare molto la palla durante la settimana, per me è importante. Conosco già diversi ragazzi e il fatto che a Rosà il gruppo sia molto unito, è una cosa risaputa. Anche questo mi ha influenzato molto nella scelta di venire qui.

Presentati ai tifosi: che giocatore sei e cosa porterai a Rosà?
Spero di portare un po’ della mia esperienza e di dare una mano. Sono il classico difensore a cui piace il gioco aereo e il far partire le azioni. Quest’ultimo, è un altro aspetto in cui mi ritrovo col mister, che ama il bel gioco, più che la palla lunga. A livello caratteriale sono un giocatore che non si butta giù e che se vede un compagno in difficoltà trova il modo per aiutarlo, anche durante la partita.

Qual è la partita che ricordi con più affetto e per quale motivo?
Ce ne sono sicuramente tante, ma direi Campodarsego-Bardolino, con cui abbiamo vinto il campionato. Le vittorie di campionato senza dubbio ti restano dentro.

Un gol, invece, che ricordi con particolare affetto?
Quello su punizione contro lo Schio, io giocavo nella Godigese. Non ho calciato molte punizioni e fare il gol del pareggio così è stato emozionante.

Com’è nata la tua passione per il calcio? Qualcuno in famiglia te l’ha trasmessa?
Mio padre è sempre stato appassionato ed è lui ad avermela trasmessa. Poi ho due fratelli, un gemello che ha praticamente iniziato con me e uno di tre anni più grande, con il quale mi sono sempre trovato a giocare.

Hai un giocatore a cui ti ispiri o che ritieni un modello?
Nessuno in particolare, ma credo giocatori della Juventus, come Chiellini e Bonucci, come mentalità siamo al top, ma ce ne sono tantissimi altri. Io però tifo Samp, altra cosa che mi lega al mister!

Dove ti vedi fra 10 anni?
Avrò 37 anni, non credo giocherò ancora, ma non si sa mai. Poi, non so se intraprenderò la strada di allenatore, è presto per pensarci. Rimarrò sicuramente nel mondo del calcio, quello sì, solo non so se nell’ambito societario-dirigenziale o da mister, anche se quest’ultimo ruolo non so se lo prenderò in considerazione. Vedremo.

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